Chirurgia orale

chirurgia orale comprende tutti gli interventi chirurgici che devono essere eseguiti nell’ambito del cavo orale; eccetto rare eccezioni la chirurgia orale viene sempre eseguita in anestesia locale.
Sono di pertinenza della chirurgia orale:

  • Le avulsioni dentarie: elementi dentari non inclusi o inclusi.
  • Le infezioni odontogene
  • La chirurgia endodontica: apicectomia.
  • Le cisti dei mascellari.
  • La chirurgia preprotesica minore.
  • I frenuli.

 Per semplificazione escludiamo l’Implantologia che verrà approfondita in una apposita sezione.

Le avulsioni dentarie

I denti non altrimenti recuperabili a causa di carie, fratture radicolari, parodontite, malposizionamento devono essere rimossi per la possibilità di provocare infezioni acute o croniche.
Il dente che più frequentemente richiede la sua rimozione è sicuramente il dente del giudizio.
Gli studi epidemiologici dimostrano che la disodontiasi del dente del giudizio incide mediamente per il 20/30% nella popolazione sviluppata, con prevalenza per il sesso femminile.
La disodontiasi (il malposizionamento) del dente del giudizio ha radici filogenetiche: l’assunzione di una postura eretta e l’espansione della massa cerebrale hanno portato ad una diminuzione dello spazio 
mandibolare e mascellare; inoltre una dieta a base prevalentemente di cibi cotti non richiede la presenza di un terzo molare per una corretta funzione. Per questi motivi il dente del giudizio può a volte non nascere (agenesia), o essere malposizionato.
A seconda della sua posizione e dei rapporti di vicinanza con importanti strutture anatomiche (nervo alveolare inferiore), viene effettuata oltre all’ortopantomografia (OPT), una TC (Tomografia computerizzata) per scegliere l’approccio chirurgico meno invasivo da adottare.

Possibili complicanze da mancata avulsione del dente del giudizio in disodontiasi:

  • Pericoronite. Infezione dei tessuti molli intorno alla corona del dente che porta ad edema, dolore locale, edema facciale e trisma per la sua estensione alla massa muscolare.
  • Parodontite localizzata agli elementi dentari contigui: a volte l’infiammazione coinvolge per contiguità i secondi molari, compromettendone la salute parodontale.
  • Carie: sia sul dente del giudizio che a livello della radice del secondo molare.
  • Riassorbimento radicolare.
  • Problematiche ortodontiche e protesiche.

L’età migliore per evitare complicanze in seguito all’estrazione è tra i 15 e i 20 anni; a questa età l’osso è ancora relativamente elastico e le radici non del tutto formate con un legamento parodontale lasso.
L’intervento viene eseguito sotto copertura antibiotica e antinfiammatoria; inoltre verranno date al paziente a fine intervento delle indicazioni per evitare fastidi nella zona operata.

Infezioni odontogene. Si tratta principalmente di ascessi periapicali che si manifestano con  gonfiore e dolore, associati a mobilità del dente interessato. Se non trattati possono evolvere fino all’infiltrazione flemmonosa, ovvero alla diffusione del processo infettivo nei tessuti molli intraorali e nelle fasce muscolari. La terapia chirurgica consiste nell’incisione della capsula fibro-cellulare dell’ascesso con conseguente drenaggio e terapia antibiotica mirata.

Apicectomia. Quando siamo di fronte ad una infezione periapicale (granuloma o ascesso) di un dente già trattato con la terapia endodontica e non è possibile ritrattarlo per la presenza di perni endocanalari o corone protesiche, dobbiamo ricorrere alla chirurgia endodontica. L’intervento consiste nell’asportazione chirurgica dell’apice dentario e dell’infezione, e nella detersione per via “retrograda” del canale. Il canale viene poi chiuso con un cemento idrofilo a base di Mineral Triossido Aggregato.

Cisti dei mascellari. Si tratta di lesioni croniche caratterizzate da una cavità ripiena di liquido rivestita da una parete epiteliale. Le cisti tendono ad aumentare progressivamente a discapito delle strutture anatomiche che la circondano.
Vengono classificate in cisti odontogene (infiammatorie e non infiammatorie), non odontogene e pseudocisti. Il trattamento di prima scelta consiste nell’enucleazione della cisti, ovvero nella rimozione completa in un’unica seduta operatoria della cisti.
La cisti viene poi conservata in formalina per l’esame istologico.

Chirurgia preprotesica. Comprende tutti gli interventi necessari per ristabilire una corretta anatomia dei tessuti molli e duri che dovranno offrire un adeguato supporto ai manufatti protesici.

Frenuli. I frenuli sono delle sottili bande di tessuto molle con struttura fibro-muscolare. I tre frenuli principali sono: il frenulo labiale superiore, inferiore e il frenulo linguale.
L’ ipertrofia dei frenuli può portare a limitazioni funzionali e diastemi dentari che non possono essere trattati se non con l’asportazione chirurgica del frenulo stesso: l’intervento si chiama frenulectomia e consiste nell’incisione e rimozione del frenulo e, dove necessario, nella rimozione delle inserzioni muscolari.