Rigenerazione Ossea

 

Cosa significa?

Ci sono condizioni anatomiche della mandibola e delle ossa mascellari che non consentono l’inserimento di un impianto con un diametro e una lunghezza sufficienti per garantire la stabilità della protesi sul lungo periodo.
Questo si verifica soprattutto nei pazienti edentuli (senza denti) da lungo tempo, ma può essere necessario ricorrere alla terapia rigenerativa anche in seguito ad estrazioni dentarie traumatiche o importanti infezioni dell’osso alveolare.

L’edentulia,

anche solo parziale (perdita di un solo elemento dentario) provoca una perdita ossea in risposta all’assenza degli stimoli biomeccanici della masticazione; in altre parole l’osso non è più sollecitato dalla forza trasmessagli dalle radici dentarie e va in atrofia.
Alla base della rigenerazione c’è la formazione e la stabilità del coagulo ematico e della rete di fibrina in esso contenuta nella zona del difetto, con conseguente differenziazione delle cellule staminali in osteoblasti, osteociti, osteoclasti, ovvero nelle cellule dell’osso. Queste cellule produrranno da principio un tessuto osseo immaturo (chiamato tessuto osteoide), che nell’arco di sei mesi diventerà tessuto osseo maturo.
Quando per motivi anatomici non è possibile ottenere la stabilità del coagulo ematico e quindi la rigenerazione ossea, dobbiamo ricorrere a tecniche chirurgiche e a biomateriali (innesti ossei) che diano al coagulo 
“un’impalcatura” dove poter trovare una stabilità e quindi maturare in osso.

 Come sopperire alla perdita d’osso?

Gli innesti ossei si dividono in:

  • Autologhi: prelevati dallo stesso paziente.
  • Omologhi: prelevati da un donatore.
  • Eterologhi: prelevati da una specie differente.
  • Sintetici (alloplastici): creati  in laboratorio.

 

I biomateriali non autologhi vengono sterilizzati, virus-inattivati, e deantigenizzati prima della loro commercializzazione, rappresentando un materiale biologicamente sicuro e quindi privo di qualsiasi rischio per la salute.
Tutti i biomateriali che utilizziamo sono dotati inoltre di una scheda di tracciabilità che ne certifica la sicurezza, oltre naturalmente a follow-up scientifici decennali che ne comprovano l’efficacia.

Come funziona la rigenerazione?

L’innesto osseo rappresenta un'impalcatura per il processo di rigenerazione. Viene utilizzato per la migrazione e proliferazione delle cellule indifferenziate del sangue. In pratica le cellule si “arrampicano” su questa impalcatura e lì trovano la necessaria stabilità per la loro maturazione.
 Quindi, dopo un certo tempo di contatto con l’ambiente biologico questa impalcatura subisce modificazioni che portano alla sua parziale o completa sostituzione con l’osso maturo del paziente.
Ci sono differenti tecniche chirurgiche, ciascuna con una sua peculiare indicazione, che consentono una rigenerazione completa del difetto osseo.
Oggi abbiamo a disposizione una grande varietà di sostituti ossei (biomateriali) che possono ovviare al prelievo intraorale di importanti quantità di osso, con conseguente aumento del comfort post-operatorio del paziente.
A seconda del tipo di difetto osseo, dovendo assicurare una stabilità al biomateriale che inseriamo, utilizzeremo membrane in collagene riassorbibili o membrane rinforzate in titanio non riassorbibili (che necessitano della loro rimozione a rigenerazione avvenuta). Le particelle del biomateriale quindi risulteranno protette dagli agenti traumatici del cavo orale da una “tenda” che le ricopre interamente.
In altri casi ancora ricorriamo all’utilizzo di blocchetti ossei che, opportunamente sagomati, vengono avvitati nella zona del difetto osseo.
Mediamente dopo un periodo di 6 mesi abbiamo osso maturo per poter inserire o caricare con una protesi gli impianti.