L’implantologia dentale è quella branca dell’odontoiatria che si occupa della sostituzione degli elementi dentari mancanti con “radici artificiali” in lega di titanio che si osteointegrano con l’osso del paziente.
La moderna implantologia nasce negli anni settanta grazie agli studi del prof. Branemark in Svezia.
Oggi, grazie ad un corretto protocollo chirurgico ed al particolare trattamento della superficie implantare otteniamo l’integrazione ossea degli impianti con percentuali di successo pari al 98/99% dei casi trattati.
L’intervento viene eseguito in condizioni di sterilità, sotto copertura antibiotica; solitamente in anestesia locale ma su richiesta del paziente può essere effettuato anche in sedazione cosciente; è indolore, e dopo un periodo variabile dai 3 ai 6 mesi viene inserita la protesi. Al termine dell’intervento vengono dati al paziente dei consigli post-chirurgici, al fine di evitare fastidi o gonfiori nella zona operata, e dopo 7-10 giorni vengono rimossi i punti di sutura.
Ci sono condizioni di salute che limitano l’utilizzo degli impianti?
Eccetto rarissimi casi (pazienti oncologici, radioterapie del distretto cervico-facciale), non esistono controindicazioni all’implantologia; nei casi in cui per importanti perdite ossee non sia possibile inserire un impianto di dimensioni sufficienti a garantire una stabilità nel tempo della protesi, si provvederà alla rigenerazione dell’osso mancante prima o contestualmente all’inserimento dell’impianto.
Esiste la possibilità di rigetto?
Non esiste la possibilità del “rigetto” di un impianto. Le leghe di titanio utilizzate sono biocompatibili. La perdita precoce dell’impianto, rarissima (1% dei casi), avviene per un fenomeno di contaminazione batterica della superficie implantare. Qualora questo accadesse, viene rimosso l’impianto non osteointegrato e sostituito con un altro impianto.
Il risultato estetico?
Eccellente, naturale. Quando vengono rispettati i principi biologici che sono alla base della salute e della stabilità della mucosa intorno agli impianti, è molto difficile ad occhio nudo distinguere un dente naturale da una protesi dentaria su un impianto.